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Comune di Ostra (Italia)
Ostra (Italia): informazioni turistiche
CENNI GEOGRAFICI
Ostra è un comune italiano di 6.718 abitanti della provincia di Ancona nelle Marche. Ostra ha assunto la sua attuale denominazione dal 12 maggio 1881 per Regio Decreto: in precedenza il paese era denominato Montalboddo; la prima attestazione del toponimo originale risale al XII secolo. L'attuale abitato non si deve confondere con l'antica città romana di Ostra che si trova in località Le Muracce di Ostra Vetere.Adagiata su una delle caratteristiche colline del paesaggio marchigiano, sovrastante la valle del Misa, Ostra rappresenta per numero di abitanti il principale comune dell'entroterra di Senigallia, dalla quale dista solo 14 km. Poco lontana è anche la città di Jesi (18 km) mentre il capoluogo di regione (Ancona) si trova a circa 40 km. Il territorio comunale si estende per circa 46 km² e comprende, oltre al capoluogo, anche le frazioni di Pianello, Casine e Vaccarile. Le prime due, di dimensioni maggiori, sono situate a valle lungo la strada provinciale Arceviese e per questo motivo sono caratterizzate da una notevole espansione edilizia.
CENNI STORICI
Ostra è ridente cittadina di collina situata nell'entroterra marchigiano, a 14 chilometri dalla rinomata spiaggia di Senigallia, di origine medievale, conserva intatta la trecentesca cinta muraria, che si snoda ininterrottamente per 1.200 metri ed è attualmente rafforzata da nove torrioni. Ostra sorge a 193 m. di altitudine, fra la costa adriatica e l'appenino umbro-marchigiano. Secondo la tradizione Ostra discende dall'omonima città romana che anticamente sorgeva nella valle del fiume Misa e che fu distrutta dai Visigoti ne 410 d.C. Nella località denominata “Le Muracce”, a 9 Km di distanza dall'attuale Ostra, sono infatti ancora visibili interessanti resti archeologici di quell'antico insediamento. La leggenda narra che gli scampati alla distruzione si rifugiarono su colli circostanti e fondarono sul monte di Bodio, cittadino romano proprietario terriero, una nuova città che, in suo onore, chiamarono Montalboddo. I documenti storici invece testimoniano che le terre su cui sorse Montalboddo appartenevano in realtà all'Esarcato di Ravenna. Nel 1194 Montalboddo si costituì libero Comune e nel 1230 si sottrasse al dominio di Ravenna, finendo poco dopo sotto il controllo di Jesi. Nel 1320 Montalboddo si sottomise alla signoria dei Paganelli, famiglia di origine romagnola, che dominò la città per tutto il secolo. Fra la fine del Trecento e la prima metà del Quattrocento si avvicendarono alla guida di Montalboddo numerose signorie, dai Malatesta ai Montefeltro, dai Ranieri agli Sforza. Nel 1454 gli abitanti stessi posero la città sotto l'amministrazione diretta della Chiesa. I secoli XVII e XVIII coincisero con un lungo periodo di pace e prosperità, durante il quale la città rinnovò la sua veste architettonica: molte famiglie gentilizie ricostruirono loro palazzi, i numerosi ordini religiosi edificarono nuovi conventi e la comunità civile gettò le fondamenta del nuovo palazzo comunale. Molti edifici e chiese si arricchirono di pitture, stucchi e opere d'arte. A coronamento di tale sviluppo economico e sociale nel 1790 il papa Pio VI concesse a Montalboddo il titolo di “Città”. Il 5 aprile 1881 il Consiglio Comunale, nell'intento di restituire alla città l'antica denominazione, deliberò il cambiamento del nome da Montalboddo in Ostra. Nel secolo XX Ostra ha vissuto nel bene e nel male le vicende dello Stato italiano, condividendone le sorti. Ha sopportato gli orrori delle due guerre mondiali, la lotta partigiana e fratricida fino alla riconquistata libertà, che le assicura ancor oggi un certo benessere e prosperità. Ostra contemporanea guarda, pertanto, con ottimismo al suo futuro senza dimenticare le radici dalle quali è cresciuta.
DA VISITARE
Piazza dei Martiri Situata nella parte "alta" del centro storico, alla confluenza di Via del Teatro, Corso Mazzini e Via Gramsci, Piazza dei Martiri è il cuore della vita cittadina, nonché la principale piazza del Comune. Su di essa si affacciano il settecentesco Palazzo comunale, con l'annesso Teatro La Vittoria, la Torre civica (costruita nel XVI secolo e riedificata nel 1950 dopo essere stata bombardata nel corso della seconda guerra mondiale) e la chiesa di San Francesco, risalente al 1283 e ricostruita nel 1350. La facciata con portico neogotico e coronamento baroccheggiante fu invece edificata dopo il 1860, quando la navata della chiesa venne accorciata per ampliare la piazza. Non più presente all'interno dello scenario della piazza è invece la Chiesa di San Giovanni, andata distrutta nel corso dell'ultima guerra mondiale e della quale la torre dell'orologio costituiva il campanile. Mura medievali Cinta muraria Di origine tardo-medievale ed ottimamente conservata, la cinta muraria che racchiude il centro storico si snoda per una lunghezza di circa 1.200 metri, lungo i quali sono disposti nove torrioni. Due erano le porte principali, che in passato rappresentavano gli unici accessi alla città: Porta Mercatale, abbattuta nel 1871, e Porta Marina, che seguì la stessa sorte qualche anno più tardi. Al giorno d'oggi, in corrispondenza di Porta Mercatale, rimangono i bastioni in muratura usati per sostenere i robusti cancelli dopo l'abbattimento della porta e fino al 1920. Palazzo dei Padri Conventuali Adiacente alla Chiesa di San Francesco, con ingresso principale situato su via Gramsci, fu edificato nel XVIII secolo come sede dei Padri Francescani Conventuali. Oggi è sede della biblioteca comunale (attualmente chiusa per lavori), dell'archivio storico cittadino e della pinacoteca civica. Annualmente, nel mese di agosto, i suoi locali ospitano la Mostra Nazionale dell'Antiquariato e Artigianato artistico. Basilica Collegiata di Santa Croce Situata nella parte "bassa" del centro storico, la Collegiata di Santa Croce è la chiesa principale di Ostra. Edificata dopo il Mille, fu inizialmente abbazia dei monaci benedettini, quindi rettoria (1430) e, successivamente, chiesa priorale con proprio vicario perpetuo, nominato direttamente dall'Abbazia di Santa Maria di Sitria (1537). Il giorno 1 novembre 1795 Papa Pio VI eresse la Chiesa di Santa Croce a Collegiata, affidandola ad un "Collegio dei Canonici" e ad un arciprete di nomina papale. Il Collegio rimase in carica fino all'avvento del Regno d'Italia, quando il "Decreto Valerio" soppresse tutte le congregazioni religiose incamerandone i beni. La chiesa rimase così solo sede di parrocchia, anche se il parroco mantenne il titolo di arciprete. Il 3 novembre 2008, la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha concesso alla chiesa il titolo di Basilica Minore. Dal punto di vista architettonico, la vecchia chiesa romanica, detta "delle quattro colonne" fu completamente ricostruita, su progetto dell'architetto Giuseppe Ferroni, tra il 1848 e il 1851, in quanto ormai troppo piccola e in grande decadenza. La facciata, terminata nel 1869, fu arricchita con due statue raffiguranti i santi Pietro e Paolo, oggi non più presenti a seguito del secondo conflitto mondiale. Dopo la guerra fu anche ricostruito il campanile, danneggiato dai colpi di cannone. Internamente la chiesa si presenta in stile neoclassico ornato, suddivisa in tre navate da due file di colonne con capitello corinzio. Santuario della Madonna della Rosa Il Santuario della Madonna della Rosa, situato a poca distanza dal centro storico, fu costruito nel 1754 per contenere il grande afflusso di pellegrini alla miracolosa edicola della Vergine. La tradizione vuole infatti che, nel 1666, un giglio posto da una fanciulla di fronte all'immagine della Madonna restò fresco e profumato per diversi mesi, come fosse stato appena colto. La facciata ed il campanile vennero edificati nel XIX secolo su progetto dell'architetto Ciriaco Santini di Jesi. Ancora oggi è meta di numerosi pellegrinaggi e rappresenta uno dei principali santuari mariani della regione, custodendo al suo interno numerosi ex voto, tra cui due bandiere turche. Palazzi gentilizi Ostra conserva numerosi edifici di origine nobiliare, principalmente posti all'interno della cinta muraria. Tra di essi ricordiamo: Palazzo Menchetti: alla parte seicentesca è stata aggiunta, negli anni 1930-35, per volere del proprietario Andrea Menchetti, un'ulteriore costruzione in stile medievale. Il palazzo presenta pregevoli decorazioni pittoriche ed una cappellina privata dedicata alla Madonna del Carmine. Tra le varie sale, da segnalare quella dedicata agli antenati, con il ritratto dei committenti, ed altre stanze abbellite con figure mitologiche. Palazzo Luzi Fedeli Gabuzzi: di origine seicentesca, si affaccia su Corso Mazzini con belle inferriate e balconcini in ferro battuto. All'interno sono conservati pregevoli dipinti ed una cappellina dedicata a San Pio V ospitante 365 reliquie di santi, una per ogni giorno dell'anno. Al piano nobile è invece situato un salone con soffitto neoclassico raffigurante Marte su un carro trainato da cavalli mentre un'altra sala presenta un soffitto a grottesche con al centro il mito di Orfeo e Euridice. Palazzo Pericoli (già Sanzi): situato come il precedente lungo Corso Mazzini, fu edificato tra il 1723 e il 1739 dai fratelli Giuseppe, Orazio e Carlo Sanzi, per poi passare alla famiglia Pericoli. Oltre alle decorazioni del pittore bolognese Luigi Samoggia e alla cappellina privata, conserva una tela raffigurante Montalboddo nel 1746. Curiosa è la scala a chiocciola che dagli scantinati arriva sino alle soffitte e che un tempo era percorribile anche dagli animali da soma per il trasporto delle granaglie
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