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Comune di Monte San Vito
Monte San Vito: informazioni turistiche
CENNI GEOGRAFICI
Monte San Vito è un comune italiano di 6.544 abitanti della provincia di Ancona nelle Marche Monte San Vito si trova sul versante sinistro della bassa valle Esina al centro di un rettangolo formato da Morro d'Alba (est), Monsano (sud), Chiaravalle (ovest, 6 km) e Montemarciano (nord), a 25 km da Ancona. Il centro storico è situato sulla sommità di una collina fra i torrenti Triponzio e Guardengo. Monte San Vito è raggiungibile mediante l'Autostrada A14 Bologna-Taranto (uscita Ancona nord, a circa 7 km dal paese).
CENNI STORICI
Il primo documento scritto in cui si menziona Monte San Vito è del 1053. Successivamente si ha una citazione nel 1155, dai quali si deduce la formazione in un unico insediamento anteriore al X secolo. Nel 1177 Federico I il Barbarossa, lo sottrasse dalla giurisdizione del marchese anconetano per porlo sotto suo diretto dominio, dandogli nel contempo in concessione un territorio comprendente i castelli di Morro, Alberello, Orgiolo e Morruco, sei ville (tra le quali quelle di San Marcello e di Antico) e il territorio che si estendeva fino al mare, includendo la Selva di Castagnola, ad eccezione dell'abbazia Cistercense. Alla morte dell'imperatore, ritornò sotto la giurisdizione della diocesi di Senigallia, e poi, in seguito ad accordi, sotto la giurisdizione della città di Jesi, generando aspre contese con la città di Ancona. Nel XV secolo il castello fu occupato dai Malatesta, che lo consolidarono, costruendo una rocca che è attualmente parte del Palazzo del Municipio. Ancona, si rivolse direttamente al papa Martino V, ma solo con il successore Eugenio IV (7 febbraio 1432) poté ottenere la sovranità su Monte San Vito. Le diatribe fra Ancona e Jesi terminarono solo quando papa Leone X De' Medici assegnò definitivamente il castello ad Ancona. I seguenti due secoli, sotto il governo pontificio, furono caratterizzati da una costante crescita dovuta allo sviluppo agricolo, che consentì al paese una certa ricchezza economica, testimoniata da un documento di papa Pio VII del 1803, da cui risulta che il patrimonio comunale era pari alla considerevole cifra di 100.667 scudi romani.
DA VISITARE
Da un punto di vista geografico, Monte San Vito rappresenta la propagine più meridionale della Signoria dei Malatesta che, dal 1295 al 1528, ampliarono il territorio acquistando centri e castelli in Romagna e nelle Marche e sul versante adriatico e si spinsero anche fino a Brescia e a Bergamo. Tra questi possedimenti ricordiamo Pesaro, Fano, Cesena, Fossombrone, Cervia e Gradara. Proprio a Gradara, nel 1285, Giovanni Malatesta (detto Gianciotto) uccise sua moglie Francesca da Polenta e suo fratello minore Paolo, scoperti nell'adulterio. Questo sfortunato amore fu cantato - e reso immortale - da Dante, nel VI canto dell'Inferno della Divina Commedia. La frase "Amor, ch'a nullo amato amar perdona mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m'abbandona" è nota a tutti gli innamorati, tanto da destinare la Famiglia Malatesta all'eternità. Oltre ad essere vocato alla produzione di olio extravergine d'oliva, il territorio di Monte San Vito rientra nella ristretta area di produzione delle uve di Vitigno Lacrima dalle quali si ottiene il Vino Lacrima di Morro d'Alba DOC e conserva alcuni dei prodotti tradizionali della regione.
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